Celtica, la più importante manifestazione italiana di musica celtica, continua la tradizione del bardismo.
Hersart de la Villemarqué riporta che “secondo Ecateo [250 a.C.], citato da Diodoro Siculo, i bardi erano una casta di sacerdoti del sole, le cui funzioni erano ereditarie e consistevano nel cantare sulle arpe le azioni gloriose del dio, nel custodire il suo tempio e dare leggi ad una città vicina al tempio”. [1]
L’istituzione bardica, come scrive Hersart de la Villemarqué, “dopo l’abbandono della Gran Bretagna da parte delle legioni romane si riorganizza in un nuovo modo e tutti gli elementi non distrutti e compatibili con il cristianesimo contribuiscono a creare presso i Gaeli d’Irlanda e presso i Bretoni insulari delle associazioni bardiche unite dalle medesime leggi, medesimi doveri e medesimi diritti”. [2]
I bardi, in epoca medievale, rivendicano origini antichissime. “Come i bardi irlandesi, quelli della Bretagna – scrive Hersart de la Villemarqué – pretendevano di essere tanto vecchi quanto il mondo e datavano la loro storia dalla culla del genere umano: secondo loro ci furono tre dei loro avi chiamati Gwizon, Hu-Gadarn e Tiden, padri delle muse, che inventarono la poesia e la musica e gettarono le fondamenta del bardismo. Se Tiden era lo stesso che Teutates, l’inventore delle arti e se Hu-Gadarn o il Forte non era altri che Esus, il Marte dei Galli, l’istituzione bardica si attaccava per la tradizione delle sue origini alla mitologia celtica…”. [3]
L’inizio mitico del bardismo era anche legato a un capo bretone, Moelmud, che gli avrebbe dato la legge primitiva.
Il primo dovere del bardo era conservare tutte le cose d’elogio di individui e della razza e gli avvenimenti contemporanei. I bardi, inoltre, formavano la classe insegnante della nazione.
Nel X secolo i bardi si dividevano in tre classi: aspirante, semplice bardo, capo bardo.
Ogni tre anni aveva luogo all’aperto, su una montagna, un’assemblea solenne dei bardi del paese. Il vincitore dei giochi poetici riceveva un’arpa d’argento ed era cinto con una sciarpa blu; installato su un seggio d’oro era dichiarato capo bardo.
Tali feste, afferma Hersart de la Villemarqué, erano somiglianti alle feste dionisiache, dove si incoronava colui che aveva cantato il più bell’inno a Bacco.
Al bardo che aveva vinto i giochi poetici la regina donava un anello d’oro simbolo del suo rango e anello di una catena. “Così – scrive Hersart de la Villemarqué – si mantiene tra questi poeti una tradizione che è fondamentale constatare. Sostenendo la catena e formando i nodi, tutti i nuovi iniziati venivano ad aggiungere il loro anello d’oro a quello dei loro predecessori e la catena, di anno in anno, risaliva fino alle età più antiche”. [4]
Da: Silvano Danesi, Le radici scozzesi della Massoneria, Ilmiolibro.
http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/storia-e-filosofia/187720/le-radici-scozzesi-della-massoneria/
Celtica è la festa di arte, cultura e musica celtica più alta d’Europa.
Nasce nel 1997 dalle menti e dai cuori di un piccolo gruppo di appassionati, riunitisi poi col nome di Clan Mor Arth.
Il loro sogno era quello di far rivivere nella splendida cornice della Valle d’Aosta, l’atmosfera di un tempo antico e di un popolo quasi dimenticato: i Celti. Guidati da questa visione hanno cominciato a creare l’evento che ancora oggi riunisce alle pendici del Monte Bianco migliaia di partecipanti affezionati.
Celtica ha il suo cuore pulsante in Val Veny, più precisamente nel Bosco del Peuterey, ad oltre 1500 mt. d’altitudine, nella splendida cornice del Monte Bianco.
http://www.celtica.vda.it/
[1] Hersart de la Villemarqué, Les bardes bretones, Didier , Paris
[2] Hersart de la Villemarqué, Les bardes bretones, Didier , Paris
[3] Hersart de la Villemarqué, Les bardes bretones, Didier , Paris
[4] Hersart de la Villemarqué, Les bardes bretones, Didier , Paris