I Druidi e la Tradizione primordiale

In un articolo pubblicato su: Le Voile d’Isis (1929), René Guénon, affrontando il tema della Tradizione primordiale, afferma che l’origine delle tradizioni è il polo e “il polo –scrive – a quanto si sa, non è occidentale più di quanto non sia orientale” e aggiunge: “consideriamo nordica l’origine delle tradizioni, anzi, più precisamente polare, poiché questo dicono espressamente i Vêda, al pari di altri libri sacri”. [i]

Nel suo “Il Re del Mondo”, Guénon precisa:”Bisogna distinguere la Tula atlantidea [luogo d’origine dei Toltechi, probabilmente situata nell’Atlantide settentrionale ndr] dalla Tula iperborea, ed è quest’ultima che, in realtà,  rappresenta il centro primo e supremo per l’intero Manvantara [ciclo cosmico, ndr] attuale; essa fu l’«isola sacra» per eccellenza, e … la sua ubicazione, in origine, era veramente polare. Tutte le altre «isole sacre», che sono designate dovunque con nomi dal significato identico, non furono che sue immagini; così è anche per il centro spirituale della tradizione atlantidea, che regge solo un ciclo storico secondario, subordinato al Manvantara”. [ii]

 

Tulâ, in sanscrito, significa bilancia e la bilancia era in origine l’Orsa Maggiore (l’Orsa maggiore e l’Orsa minore, sede dell’attuale stella polare, erano considerate come i due piatti della bilancia).[iii]

René Guenon riteneva, scrive Joscelyn Godwin, “che i Celti avessero preservato qualcosa della grande tradizione iperborea e che la figura di Re Artù avesse lì le sue radici: egli ampliò l’etimologia di Artu/Arktos figlio di Uther Pendragon, il cui nome, a sua volta, ricorda la costellazione polare del Drago. Notiamo che la stella più importante Alpha Draconis fu per secoli la Stella Polare attorno al 3000 a.C.”.[iv]

Guénon, quando affronta la questione essenziale del “punto di congiunzione” tra la Tradizione primordiale o polare e quella atlantica, afferma di aver pensato al druidismo.

“E’ fuor di dubbio – scrive Guénon – che se si vuole indagare sulle condizioni nelle quali tale congiungimento [tra la Tradizione polare e quella atlantica, ndr] si operò, bisogna dare una particolare importanza alla tradizione celtica e a quella caldea”[v] e si pone l’interrogativo di chi al giorno d’oggi sappia quali furono queste tradizioni.

 

Per nostra fortuna a questo interrogativo, per quanto riguarda i Celti e i Druidi, oggi possiamo contare su una vasta messe di studi, seri e approfonditi, che ci riportano una buona parte di quella tradizione.

“Quanto al problema delle priorità – scrive ancora Guénon – bisognerebbe sapere innanzitutto a che epoca precisa risale il druidismo, ed è probabile che esso abbia origini molto più lontane, nel tempo, di quanto non si creda comunemente, tanto più che i Druidi erano custodi di una tradizione di cui una parte notevole era incontestabilmente di provenienza iperborea”. [vi]

In “Considerazioni sull’iniziazione”, René Guénon pone tre condizioni affinché tale iniziazione sia effettiva: “La «qualificazione», costituita da determinate possibilità inerenti la natura propria dell’individuo; la trasmissione, per il tramite del ricollegamento a un’organizzazione tradizionale, di un’influenza spirituale che conferisce all’essere l’«illuminazione» che gli permetterà di ordinare e sviluppare queste possibilità che egli porta in sé; il lavoro interiore mediante il quale, con l’aiuto di «ausili» o «supporti» esteriori eventuali e soprattutto durante i primi stadi, si realizzerà gradualmente facendo passare l’essere di scalino in scalino, attraverso i differenti gradi della gerarchia iniziatica, per condurlo alla meta finale della «liberazione» o «Identità Suprema».[vii]

Dall’insieme delle affermazioni di René Guénon si può dedurre che l’iniziazione druidica abbia tutte le caratteristiche del collegamento con una fonte tradizionale, che l’autore fa risalire addirittura alla Tradizione polare o primordiale.

Da: Silvano Danesi, Le radici scozzesi della Massoneria, Ilmiolibro

http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/storia-e-filosofia/187720/le-radici-scozzesi-della-massoneria/

 

 

[i] René Guénon, Forme tradizionali e cicli cosmici, Ed. Mediterranee

[ii] René Guénon, Il Re del Mondo, Adelphi

[iii] vedi René Guénon, Il Re del Mondo, Adelphi

[iv] Joscelyn Godwin, Il mito polare, Edizioni Mediterranee

[v] René Guénon, Forme tradizionali e cicli cosmici, Ed. Mediterranee

[vi] René Guénon, Forme tradizionali e cicli cosmici, Ed. Mediterranee

[vii]  In Pietro Nutrizio, René Guénon e l’Occidente, Lumi.

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