Ceridwen o Karidwen legata a Gwyon o Gwyddon, il dio che ha insegnato agli uomini l’arte divina della poesia ed è dio dello spirito, riassume in sé Cibele, Diana, Proserpina, Minerva; è una sorta di Iside ed è assimilata a Cerere di Samotracia (equivalente a Demetra). [1] (Vedi in proposito l’articolo: “I misteri di Ceridwen” pubblicato su questo sito).
Un filo logico, storico e mitologico collega i riti della celtica dea Ceridwen e del dio Gwyddon con quelli greci di Demetra e Dioniso e, conseguentemente, con quelli egizi di Iside e Osiride.
Nel culto della Cerere di Samotracia, del quale testimonia Erodoto, gli dèi del santuario erano chiamati Cabiri o Kabeiroi.
Il culto è anteriore all’arrivo dei Greci nell’isola (VII sec. a.C.) e legato alla figura della Grande Madre: una donna seduta con un leone a fianco, il cui nome originario era Axieros: figura prossima alla Cibele frigia o alla Dea Madre troiana del monte Ida, dai Greci è stata assimilata a Demetra.
A Samotracia si veneravano anche Ecate, con il nome di Zezynthia e Afrodite Zerynthia.
Kadmilos, accompagnato dai Cabiri, era lo sposo della Grande Madre Axieros ed era un dio della fertilità, assimilato dai Greci a Hermes itifallico.
Divinità infere erano Axiokersos e Axiokersa, identificati in Ade e Persefone.
Paul Foucart[2] scrive di una connessione tra Grecia ed Egitto, per quanto riguarda le ritualità misteriche sin dalla XII dinastia. Connessioni intensificatesi al tempo della XVIII. Nel IV secolo a.C. era attivo al Pireo un tempio dedicato a Iside e Osiride. Paul Foucart, con il suo puntuale studio sulle corrispondenze greche ed egizie, giunge alla conclusione che Demetra e Dioniso sono le stesse divinità di Iside e Osiride. Le tombe di Iside e Osiride si trovano a Nysa, nella valle del Giordano e gli inni omerici affermano che Dioniso è nato a Nysa.
“Nei periodi più antichi – scrive Plutarco – Dioniso era adorato con Demetra”. [3]
Concludendo la sua analisi Foucard scrive: “Nello svolgere dal loro apparato mitologico le leggende che abbiamo esaminato e controllandole in base alle scoperte moderne, ci troviamo in presenza di un certo numero di fatti che hanno valore storico. A un’epoca contemporanea dei Faraoni della XXII dinastia [VIII sec. a.C.], dei coloni egizi si stabilirono nel golfo di Atene, a Eleusi, che era il punto di migliore approdo della costa e l’intersezione della strada della Grecia del Nord e del Peloponneso. Con essi portarono le colture della vigna e dei cereali, fino ad allora conosciute, e il culto di Iside e Osiride, ai quali essi attribuirono quelle due arti e che erano gli dèi nazionali dell’intero Egitto. Senza enfasi, così come senza resistenza, gli indigeni fecero buona accoglienza alla coppia divina che apportò loro tali benefici; essi adorarono Osiride e Iside con il nome di Dio e Dea e, più tardi, con quello di Dioniso e Demetra”. [4]
Anche la Thesmoforia, festa il cui oggetto era glorificare l’unione di Dioniso e Demetra e la fecondità della terra, secondo Erodoto, era di origine egiziana, poiché furono le figlie dei Danai che le fecero conoscere i Pelasgi.
[1] Vedi in proposito Paul Foucart, Les Mystères d’Eléusis, Pardès.
[2] Paul Foucart, Les Mystères d’Eléusis, Pardès.
[3] Plutarco, Frammenti, citato in Paul Foucart, Les Mystères d’Eléusis, Pardès
[4] Paul Foucart, Les Mystères d’Eléusis, Pardès
[5] Paul Foucart, Les Mystères d’Eléusis, Pardès